La cronologia dell'antica età del Bronzo tra Lombardia orientale e Veneto occidentale: dalle datazioni assolute dendrocronologiche e radiocarboniche alla tipocronologia dei materiali
Marco Baioni * , Federica Gonzato  1@  , Cristina Longhi  2@  , Claudia Mangani  3@  , Nicoletta Martinelli  4@  
1 : Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, Ravenna
2 : Soprintendenza ABAP Bergamo e Brescia
3 : Museo Civico Archeologico “G. Rambotti” – Desenzano del Garda (BS)
4 : Laboratorio Dendrodata
* : Corresponding author

Nel territorio preso in esame negli ultimi decenni sono state avviate numerose ricerche che hanno portato a un notevole numero di dati di interesse cronologico riguardanti l'antica età del Bronzo, quando l'area è coinvolta nel cosiddetto fenomeno palafitticolo. La presenza di siti di ambiente umido, che conservano strutture in legno, ha portato alla formazione di un interessante corpus di datazioni dendrocronologiche che hanno consentito da tempo di elaborare sequenze stazionali, alcune fluttuanti altre datate in modo assoluto con wiggle-matches, che coinvolgono diversi siti. Le datazioni ottenute sono particolarmente importanti poiché evidenziano le fasi edilizie di questi abitati, anche se a volte è difficile attraverso la dendrocronologia datare eventi di altra natura come gli incendi.

A fronte di questa situazione, da contesti sempre legati alla Cultura di Polada, sia di ambiente umido che di ambiente asciutto (abitati non palafitticoli, grotte, necropoli), sono a disposizione numerose datazioni radiocarboniche. Questa circostanza consente di ampliare i contesti forniti di datazione assoluta, anche se non è sempre agevole mettere in relazione i due sistemi.

Altra questione importante è definire una correlazione netta tra le sequenze stratigrafiche e quindi i materiali archeologici e le datazioni legate alle strutture lignee verticali. Infatti, non in tutti i contesti questo è possibile per l'assenza di marker stratigrafici dei pali e per la presenza fasi di abbattimento molto più numerose delle fasi riconoscibili dalla stratigrafia.

Nell'interpretazione delle date ricavate da elementi lignei orizzontale è fondamentale invece definire le loro modalità di giacitura, in particolare se si tratta di elementi orizzontali in situ o di elementi caduti dalle strutture.

Lo scavo di numerosi contesti ha reso disponibile un gran numero di materiali suscettibili all'analisi tipocronologica che ha consentito di individuare numerosi orizzonti. Uno studio accurato delle dinamiche evolutive della ceramica della Cultura di Polada sembra mostrare un'evoluzione continua nel tempo con leggere modifiche nella percentuale dei vari tipi. A complicare il quadro si può affermare che le cesure individuate nei vari abitati non sempre coincidono dal punto di vista cronologico e dunque non sempre è agile la messa in fase di orizzonti di siti differenti. Inoltre all'interno del quadro generale della Cultura di Polada si notano localismo e differenti contatti culturali.


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